CHE COSA SIGNIFICA LA SIGLA LGBTQIA+

LGBT, LGBTQ, LGBTQIA+… Molto spesso troviamo queste sigle, ma cosa indicano esattamente?

Buongiorno Glocals.

Dopo aver visto il significato della storia del Pride, oggi sveliamo un altro arcano dell’universo Rainbow, che spesso non è chiaro a tutti. il signifcato dell’acronimo LGBTQIA+.

LGBT, LGBTQ, LGBTQIA+… CE N’E UNA PIU CORRETTA DELLE ALTRE?

Partiamo subito col domandarci: perché a volta capita di trovare la sigla LGBT, a volta LGBTQ o a volte, quella estesa LGBTQIA+? Vogliono dire cose diverse? E’ più corretta una rispetto all’altra forma?

Tranquilli. Possono essere usate tutte, e non c’è un vero “Galateo degli Acronimi” su quale, quando usarli.

Diciamo che la sigla estesa LGBTQIA+ è quella più completa, e quindi, in un’ottica di inclusività la più corretta.

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LGBT, L’ACRONIMO ORIGINALE

Molto spesso, troviamo la sigla abbreviata LGBT, che è quasi sempre la più diffusa. Perché? Semplicemente per una questione temporale.

Pensate che la sigla LGBT comincia a diffondersi già a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Questa sigla veniva e viene tuttora utilizzata per cercare di racchiudere i 4 principali gruppi minoritari della comunità: Lesbica, Gay, Bisessuale e Transessuale.

Nonostante questo abbia rappresentato una rivoluzione nell’ambito linguistico, i tempi si sono evoluti rapidamente, tali per cui è stato necessario integrare questo acronimo.
Ci si è infatti resi conto che la sigla LGBT non era più sufficiente ad elencare le innumerevoli sfaccettature della Comunità Rainbow. Per questo sono state aggiunte altre lettere. Vediamo nel dettaglio cosa indicano.

“Q” COME QUEER

La lettera Q sta ad indicare il termine inglese QUEER.

Queer è un termine inglese molto ampio, spesso usato come “ombrello” per indicare tutte le persone che non si identificano in una specifica “etichetta” di orientamento sessuale o identità di genere.

Queer viene infatti spesso utilizzato da una persona che non sente il bisogno di rientrare in nessuna categoria per diversi motivi: o perché rifiuta in maniera categorica l’idea di etichetta o semplicemente perché la persona preferisce restare vaga.

Per questo motivo, spesso capita di trovare la sigla estesa LGBTQ. In questo caso la lettera Q, diciamo funge da “cappello” per indicare tutte le altre sotto categorie della community.

“I” COME INTERSEX, “A” COME ASESSUALE E “+” PER TUTTE LE ALTRE IDENTITA’

La lettera I, sta ad indicare il termine INTERSEX.

Le persone intersessuali sono tutte quelle che sono nate con caratteri sessuali che non rientrano nelle tipiche nozioni binarie di corpo maschile o femminile.

La Lettera A invece si riferisce alle persone ASESSUALI.

L’asessualità, tema sul quale purtroppo regna ancora ignoranza e indifferenza, altro non è che l’assenza di attrazione sessuale per altre persone, a prescindere dal loro genere.
L’asessualità Può essere pertanto definita come Quarto Orientamento Sessuale (assieme a quello eterosessuale, omosessuale e bisessuale).

Infine, il segno +, racchiude tutte le altre identità che non trovano posto nell’acronimo, come ad esempio le persone Gender Fluid, Gender Queer, Non binarie, pansessuali etc.)

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PERCHE’ TUTTO QUESTO E’ IMPORTANTE?

Partiamo dal presupposto (non sempre chiaro a tutti!) che non si può dare per scontato che le persone siano necessariamente eterosessuali o si identifichino nel loro sesso biologico.

Avere una sigla che possa includere tutte le categorie identitarie, è fondamentale per il riconoscimento anche di quelle più invisibili e che spesso vengono cancellate nel linguaggio quotidiano.

La comprensione e soprattutto l’accettazione di chi sì è, parte proprio da questo: nell’identificazione all’interno di una categoria sociale. Del resto, anche lo stesso Maslow nella sua “Piramide dei Bisogni” elenca tra i bisogni sociali, quello di Appartenenza.

Una sigla sempre più inclusiva può contribuire a spezzare il meccanismo dell’invisibilità all’interno del contesto culturale in cui vive una persona. Con l’auspicio che possa aiutarla a trovare con serenità la propria collocazione identitaria.

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MICHAEL BRIOSCHI GUINET
Il Primo Glocal Creator in Italia

Organizzo Eventi e Matrimoni in chiave Glocal. Il Format Glocal Wedding che ho ideato prevede l’organizzazione di Matrimoni 100% Sostenibili, 100% Inclusivi e 100% Out of the Box.

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